Ormai l’appuntamento del lunedì con i personaggi della storia di Milano sta diventando un must!
Questa settimana ci dedichiamo a Cesare Beccaria, un nome che dovrebbe già dirci qualcosa, infatti abbiamo avuto modo di nominarlo quando abbiamo parlato di Alessandro Manzoni, suo nipote.
Egli fu principalmente filosofo e letterato, riconosciuto tra i principali esponenti dlel’Illuminismo italiano e soprattutto milanese.
Nasce a Milano e si avvicina sin da subito ai salotti illuministi dell’epoca, occasione utile per entrare in contatto anche con Pietro Verri e ottenere collaborazioni con “Il Caffè” un giornale illuminista milanese.
Grazie alle sue competenze in campo economico riesce ad entrare nell’amministrazione austriaca della città come membro supremo dell’economia.
L’opera che lo ha reso celebre è “Dei delitti e delle pene” , un trattato contro la pena di morte contenente il suo pensiero e il punto di vista sulla funzione dello Stato.
Alla base del pensiero illuminista si trovava il “patto sociale” secondo il quale ogni cittadino rinuncia a una piccola parte della propria libertà per il raggiungimento della felicità comune, garantita dall’azione dello Stato.
Nella sua opera troviamo il suo essere contrario alla pena di morte ritenuta immorale e contrario alla tortura perché porta a false confessioni. Troviamo inoltre i doveri dello stato che a sua volta deve prevenire e non reprimere, riabilitare e non punire educando al rispetto della legge impegnandosi a mantenere la sanzione proporzionata al reato e di durata limitata, riassumibile in “Non punire perché è sbagliato ma punire affinché non si ripeta”
Beccaria morì a Milano il 28 novembre 1794 causa di un ictus all’età di 56 anni. Venne sepolto in una sepoltura popolare nel cimitero della Mojazza (fuori dalla porta Comasina) invece che nella tomba di famiglia, un secolo dopo le sue spoglie vennero spostate al Cimitero Monumentale dove però, si perse traccia della sua tomba.
A presto fuoriclasse, fateci sapere se ci sono personaggi che vi piacerebbe approfondire insieme a noi.
Chiara Brioschi