Eccoci di nuovo pronti a scoprire nuovi personaggi che hanno fatto la storia della nostra città. Questa settimana abbiamo scelto per voi Giuseppe Verdi che abbiamo avuto modo di conoscere bene durante i nostri itinerari ma anche attraverso le nostre attività di cittadinanza attiva.
Giuseppe Verdi fu un noto compositore e musicista italiano di fama internazionale, ancora oggi possiamo assistere a numerose delle sue opere in tutti i teatri del mondo.
Verdi ha composto circa 30 opere nell’arco della sua vita. Tra le più conosciute troviamo Rigoletto, il Trovatore e la Traviata insieme a altre opere come l’Aida, Otello e Falstaff, opere ispirate a Shakespeare.
Il suo talento si manifesta sin da piccolo tanto che a otto anni veniva già pagato per suonare l’organo, a tredici iniziò a comporre Anche se ai 18 anni arriva la sua prima delusione infatti venne bocciato all’esame di ammissione al conservatorio. Ma non abbandonò comunque il suo desiderio di studiare musica fino a che arriva alla Scala anche qui segnata da qualche insuccesso e l’idea di abbandonare la sua carriera.
Gli era stato proposto di musicare il libretto del Nabucco. Per caso gli cadde e il libretto si aprì sulle pagine del Va Pensiero. Lo lesse, si commosse, lo musicò e decise di riprendere a scrivere musica.
Nabucco andò in scena il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala e fu talmente apprezzata che venne replicata per ben cinquantasette volte, un successo mai visto alla Scala.
L’opera venne poi portata negli anni successivi in tutta Europa e ben presto in tutto il mondo.
Dopo il successo del Nabucco Verdi scrisse praticamente un’opera all’anno e dovette a lungo lottare contro la censura poichè molte sue opere vennero accusate di immoralità e spesso bloccate dopo la prima esibizione.
Verdi fu anche un politico e nel 1874 fu nominato membro del Senato italiano, ma non partecipò mai seriamente alle sue attività.
La sua musica lo rese davvero ricco e investí il suo patrimonio per acquistare proprietà, gestite in modo ottimale in quanto esperto di pioppicoltura, di allevamento di cavalli, di irrigazione dei campi, di enologia.
La sua popolarità internazionale fu talmente ampia da onorificenze e riconoscimenti in mezzo mondo come ad esempio dall’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe e molti altri.
In Italia ci fu una lunga diatriba per la scelta dell’Inno nazionale dovendo scegliere tra ‘’Fratelli d’Italia’’ e il ‘’Coro degli ebrei del Nabucco’’ la ragione della scelta che tutti conosciamo è data dai diritti d’autore troppo alti richiesti dai suoi eredi.
Verdi muore nel 1901, nella stanza n. 105 del Grand Hotel di Milano, che aveva scelto sin dal 1872 come sua residenza per la sua posizione nei pressi del teatro La Scala. Gli ultimi giorni di vita sono vissuti dai cittadini e dal Comune con grande partecipazione tanto che le strade intorno all’albergo furono cosparse per diversi giorni di paglia, per non disturbarlo con il rumore degli zoccoli e delle carrozze.
Egli ordinò un funerale semplice senza canti e con poche persone, ma l’amore dei milanesi nei suoi confronti portò a celebrarne ben 2 con persone giunte da ogni parte della città.
Verdi è sepolto nella cripta della casa di riposo per musicisti in pensione, struttura fortemente voluta, finanziata e inaugurata da lui stesso
Dopo la sua morte gli vennero dedicati in tutta Italia tre conservatori, molti teatri, monumenti e statue, ma non solo la città di New York gli ha dedicato un’intera piazza, la Verdi Square di Manhattan.
Un caro saluto a tutti i nostri fuoriclasse, con l’augurio che i nostri approfondimenti vi stiano piacendo.
Chiara